il nas lo devi attaccare al router/switch, esattamente come faresti con un pc con collegamento di rete cablato. Poi si, lo setti col suo software.
Quoto.
Cmq Guren, tieni presente che in genere i nas di questa fascia di mercato sono sempre corredati da un manualetto (a volte un semplice foglietto) che indica come configurarlo in 5 min.
In alternativa al cd di configurazione puoi fare tutto a mano, tipicamente hanno preconfigurato un indirizzo ip specifico (es 192.168.0.10) e delle credenziali di default per l'amministrazione (es username: admin | password: password).
In questo caso lo devi attaccare ad uno switch (ad esempio allo switch che probabilmente avrai integrato con il router) e ti devi configurare un indirizzo di quella sottorete (ad es 192.168.0.22 netmask 255.255.255.0).
Fatto questo dovresti riuscire ad aprire la pagina di amministrazione web, aprendo il browser a digitando nella barra degli indirizzi l'ip del nas (quello di default).
Un volta dentro troverai tutti i wizard e le sezioni per amministrare il tutto, generalmente questi dispositivi sono piuttosto autoesplicativi o cmq sono corredati da manuali che ti spiegano come usarlo per filo e per segno.
Per le mail penso anche io che devi avere un mail server aziendale. Però io sono tutta teoria, essendo al 5 anno di Ing. Telecomunicazioni senza un briciolo di esperienza se non quella che ho fatto in casa/ufficio dal babbo
Esattamente, qui però ci addentriamo ad un livello di complessità che va molto al di la del semplice nas con backup.
Tieni presente che la posta è la cosa che tutti danno per scontata, visto che tutti hanno una mailbox su gmail allora pensano che sia una scemata farsela in casa, che non costi nulla e che sia banale da amministrare.
Aggiungi anche che ormai nessuno più si accontenta della classica posta con accesso via pop o imap, tutti vogliono groupware, gestione calendario, notifiche via email e sms, chat aziendale integrata, webmail fika, webmail leggera, webmail per cellulari, push per smartphone e palmari, to-do, condivisione dei calendari, e se non basta ci mettono pure la condivisione documentale
Va da se quindi che il classico server postfix con imap e pop e webmail minimale (tipo squirrel mail per intenderci) non è più una soluzione accettabile e viene schifata nel 100% dei casi.
Con Lotus Foundations potrai fare tutto questo e gestirlo con notevole semplicità, in alternativa ci sono altri sistemi come Lotus Domino, MS Exchange (una aborto mancato che sopravvive solo grazie al client Outlook), però richiedono competenze specifiche per essere installati, configurati e mantenuti; ovviamente poi richiedono un server, licenze, software accessori (es antivirus e antispam), requisiti di rete ben precisi (es ip statico e un dominio configurato ad hoc per utilizzare quel server di posta, cosa che cmq ti serve anche per usare Lotus Foundations come server di posta eh).
Insomma questo è per darti un'idea del livello di complessità che ti porti in casa, non per spaventarti, ma solo per farti capire che non è una cosa banale e va pensata, preparata e implementata per bene.
In alternativa ci sono ottimi sistemi di posta cloud tipo
Google Apps Premiere e
IBM Lotus Live, costano il giusto (molto meno che non farti tutto in casa), funzionano bene e non ti devi preoccupare delle rogne, paghi e sfrutti il servizio. Ti consiglio di darci un'occhiata.
Ah cmq auguri con SAP
Io non lavoro con gli erp, però non ho ancora sentito di un'azienda che sia passata a SAP senza pianto e stridore di denti.
Tipicamente lo scenario è il seguente:
[*:3uz7uhbn]il management si fa intortare alla grandee (le ragioni sono da ricercarsi al 50% nella capacità commerciale di SAP e al 50% perchè le altre società concorrenti l'hanno già implementato e quindi non vogliono essere da meno... in realtà i competitor non ammetteranno mai, nemmeno sotto tortura, che è stata una trapanata anale con la sabbietta e alla fine hanno ceduto per disperazione e perchè ormai ci avevano buttato dentro una quantità industriale di soldi...) e impone SAP a tutta l'azienda.
[*:3uz7uhbn]parte la fase di analisi che richiede almeno un annetto e dove si comincia a capire che almeno 3/4 delle cose richieste non verranno mai fatte come l'azienda vuole - parte 1 della salassata, e già qui gli operativi si accorgono che stanno prendendo una tavanata colossale.
[*:3uz7uhbn]comincia l'installazione e l'implementazione, altro annetto di spese folli (dai 4-5 ai 10 consulenti senior in media da 700-800 euro al giorno l'uno per un anno intero) - parte 2 della salassata
[*:3uz7uhbn]dopo 2 anni e svariate centinaia di migliaia di euro buttate nel cesso ci si accorge che niente funziona come deve, i dipendenti cominciano a imbruttirsi, a rimpiangere il vecchio AS400 con i suoi bei terminali 5250, fino a gesti inconsulti e pittoreschi (es i dipendenti di una società con sede nei dintorni di Cernusco sul naviglio, dopo una migrazione sanguinosa a SAP hanno appeso su un cavalcavia un mega striscione con scritto "RIDATECI L'AS400!!!", e non è uno scherzo
)
[*:3uz7uhbn]visto che niente funziona come deve, e tanto i soldi sono già stati spesi in quantità tale da triplicare lo stipendio di tutti fino all'età pensionabile, si decide di dare il via alla parte 3 della salassata, ovvero customizzazione di gran parte della piattaforma per farla aderire alle necessità aziendali con vagonata di consulenti sviluppatori pagati fior di soldi per fare quello che SAP non fa
Capisci bene che dopo essersi fatti succhiare anche il sangue (e dopo un po' di teste saltate nel corso degli anni), il management non potrà mai ammettere di aver fatto una cagata paurosa rimettendoci una montagna di soldi, quindi comincerà a parlar bene di SAP, spingendo altri competitor a provarlo... e la catena di S. Antonio si perpetua all'infinito