Thread riassuntivo : SPL, sensibilità e watt
#1
Posted 05 January 2011 - 10:22
Grossomodo (non è esattamente così in quanto le regole non sono quelle della continua) W = V x I con V = R x I.
Che vuol dire ?
Vuol dire (sempre grossomodo) che la potenza in watt (W) è data dal prodotto della tensione (V) per la corrente (I) sul circuito... e la tensione è data a sua volta dal prodotto della corrente (I) per l'impedenza ® sul circuito.
Và da sé che W = R x I x I
Questo vuol dire che su speaker da 8 ohm (impedenza tipica) una potenza di (toh) 100W equivale a 100 = 8 x I x I -> I = sqrt (100/:trollface: = 3.53A e 28.24V.
E fin qui FS alla stragrande (ma vi tornerà utile in seguito).
La "bontà" di un diffusore (la parte che PRODUCE il suono) è data dalla sua sensibilità, ovvero dalla sua capacità di produrre pressione sonora in relazione alla potenza (in watt) che gli arriva.
ad esempio un buon diffusore ha una sensibilità di 90dB (dove i dB sono una scala logaritmica avente come "valore base" il suono minimo udibile, che è posto arbitrariamente ad 1dB) a 2.83V...
...che vuol dire ?
Che se gli date un segnale alternato di 2.83V (RMS) vi produce un suono di 90dB misurati ad 1 metro di distanza dal diffusore stesso.
Perché 2.83V ?
Facciamo il conto: 2.83V / 8ohm = 0.35375A -> W = 8ohm x 0.3575A x 0.3575A = 1W
Cioè, nella pratica, ammesso che il diffusore abbia un impedenza di 8ohm la sensibilità è la potenza che il diffusore sprigiona nell'aria con 1W.
Occhio che se i diffusori sono da 6ohm (altro valore tipico) 2.83V equivalgono a 1.33W...
Questo è uno dei due valori importanti dei diffusori, l'altro è, semplicemente, quanti watt può digerire senza rompersi... spesso indicati come potenza massima RMS* e potenza massima PMPO**.
Qui finiscono i "dati" importanti per lo speaker.
L'amplificatore che pilota lo speaker ha ALTRI valori che ne designano la qualità, fra essi c'è la potenza d'uscita (che dovrebbe essere RMS) in watt e, mentre mia madre succhia cazzi, il THD che è grossomodo la distorsione introdotta.
Un buon amplificatore ha un THD basso, preferibilmente sotto l'1% (aka il rumore introdotto dall'amplificatore è inferiore all'1% sul segnale d'uscita).
Tornando un attimo sui decibel... la potenza massima che "spara" un sistema è data dalla forma (IIRC) : sensibilità + 10 * log(W).
Basandovi su questa formula è facile capire quant'è la potenza effettiva erogata dagli speaker.
Spannometricamente diciamo che 10W vi danno 10dB, 100W vi danno 20dB e 1000W vi danno 30dB... per cui ha più senso cercare diffusori con sensibilità alte a cui "passare" segnali più deboli piuttosto che cercare amplificatori da millemila watt da accoppiare a diffusori che di loro "suonano poco".
* RMS -> Root Mean Square, ovvero "sostenuta"... cioè continuata nel tempo
* PMPO -> Peak Meter Power Output, ovvero "di picco"... cioè "d'impulso", non continuata nel tempo.
#2
Posted 05 January 2011 - 10:29
#3
Posted 05 January 2011 - 10:31
In pratica è quanta "resistenza" oppone il diffusore al passaggio della corrente.
Molto dipende da com'è fatto internamente il finale perché a seconda della realizzazione ha dei limiti di range (e di linearità) in corrente o in tensione.
Quando il limite è in tensione è preferibile un impedenza bassa (V = R x I, per cui con R bassa il voltaggio rimane basso) mentre quando il limite è in corrente è preferibile un impedenza alta (I = V / R) in modo da avere correnti piccole anche a wattaggi elevati.
#4
Posted 05 January 2011 - 10:35
#5
Posted 05 January 2011 - 10:43
Allora, io sono geometra: di elettricità, onde, cazzi e mazzi non so niente. Scrivi come se dovessi parlare ad un bambino
Se fosse acqua l'impedenza sarebbe un tubo attraverso il quale deve passare l'acqua.
Turbina piccola = maggior impedenza = maggior resistenza al passaggio dell'acqua, turbina grande = minor impedenza = minor resistenza al passaggio dell'acqua.
L'amplificatore sarebbe la pompa.
Se la pompa è limitata dalla quantità d'acqua che può spostare (corrente) è meglio una turbina piccola (maggior impedenza) in modo da sfruttare meglio la pressione (che è un parametro secondario rispetto alla quantità d'acqua).
Se la pompa è limitata dalla pressione con cui può spingere l'acqua sul tubo (tensione) è meglio una turbina grande (minor impedenza) in modo da sfruttare al meglio la maggior "portata" d'acqua (che è un parametro secondario rispetto alla pressione).
#6
Posted 05 January 2011 - 10:46
#7
Posted 05 January 2011 - 10:47
Poi, per ragioni pratiche, di solito gli amplificatori sono quasi sempre limitati in tensione, per cui un impedenza più bassa (ma non troppo, che altrimenti butti potenza sui cavi) aiuta a trasferire potenze maggiori.
...esempio:
...guarda "dynamic power", più è alta l'impedenza minore è la potenza che l'amplificatore riesce ad erogare.
#8
Posted 05 January 2011 - 19:35
Un giorno ho visto per strada un tizio barcollante , sporco, pieno di chiazze verdi e pus, infastidiva bambine e rubava i soldi alle vecchiette: era uno che postava nel DS.
ก็็็็็็็็็็็็็็็็็็็็ กิิิิิิิิิิิิิิิิิิิิ ก้้้้้้้้้้้้้้้้้้้้ก็็็็็็็็็็็็็็็็็็็็ กิิิิิิิิิิิิิิิิิิิิ ก้้้้้้้้้้้้้้้้้้้้ก็็็็็็็็็็็็็็็็็็็็ กิิิิิิิิิิิิิิิิิิิิ ก้้้้้้้้้้้้้้้้้้้้ก็็็็็็็็็็็็็็็็็็็็ กิิิิิิิิิิิิิิิิิิิิ ก้้้้้้้้้้้้้้้้้้้้ก็็็็็็็็็็็็็็็็็็็็ กิิิิิิิิิิิิิิิิิิิิ ก้้้้้้้้้้้้้้้้้้้้ก็็็็็็็็็็็็็็็็็็็็ กิิิิิิิิิิิิิิิิิิิิ ก้้้้้้้้้้้้้้้้้้้้ก็็็็็็็็็็็็็็็็็็็็ กิิิิิิิิิิิิิิิิิิิิ ก้้้้้้้้้้้้้้้้้้้้
#9
Posted 05 January 2011 - 19:40
#10
Posted 05 January 2011 - 21:37
(Martin Logan "spire", sensibilità : 91dB)
...che pur avendo le stesse specifiche di quelli più "comuni" suonano in modo "diverso" (e, spesso, migliore) ed hanno prezzi abbastanza fuori dal mondo.
#11
Posted 06 January 2011 - 08:07
La "bontà" di un diffusore (la parte che PRODUCE il suono) è data dalla sua sensibilità, ovvero dalla sua capacità di produrre pressione sonora in relazione alla potenza (in watt) che gli arriva.
ad esempio un buon diffusore ha una sensibilità di 90dB....
Un personaggio famoso ti risponderebbe con il suo celebre motto non-ufficiale:"Bullshit"
La "bontà" di un diffusore non è dato dalla sua efficienza, altrimenti per esempio le Ls3/5a non sarebbero sopravissute fino a, mentre mia madre succhia cazzi, oggi.
La "bontà" di un diffusore è la capacità di restituire senza aggiungere o sottrarre nulla al segnale ricevuto in ingresso, quanto forte lo faccia è un altro discorso.
Inoltre la sensibilità indicata nei datasheet degli speaker è misurata ad 1 Khz, ma non è assolutamente costante su tutta la gamma riprodotta (considerando anche il fatto che il sistema percettivo umano è in grado di discriminare differenze di 0.1 db).
Questo è uno dei due valori importanti dei diffusori, l'altro è, semplicemente, quanti watt può digerire senza rompersi... spesso indicati come potenza massima RMS* e potenza massima PMPO**.
Qui finiscono i "dati" importanti per lo speaker.
Esiste per esempio la risposta in frequenza, la dispersione e tanti altri parametri che raramente si trovano su un depliant....ed anche quando li si trova, normalmente non è detto corrispondano a quelli effettivi una volta collocati in ambiente.
L'amplificatore che pilota lo speaker ha ALTRI valori che ne designano la qualità, fra essi c'è la potenza d'uscita (che dovrebbe essere RMS) in watt e, mentre mia madre succhia cazzi, il THD che è grossomodo la distorsione introdotta.
Un buon amplificatore ha un THD basso, preferibilmente sotto l'1% (aka il rumore introdotto dall'amplificatore è inferiore all'1% sul segnale d'uscita).
Infatti i valvolari hanno distorsioni elevate e suonano benissimo....nemmeno il fattore di smorzamento è chiaramente indicativo, la misura di CCL o lo slew rate, così come esistono amplificatori polarizzati in classe A che suonano male e ampli in classe D che suonano bene....
A proposito dell'impedenza: cosa è? (dimmelo in parole poverissime per favore ). E' meglio avere un'impedenza alta o bassa? (perchè ho notato che nel car audio i trasduttori vanno dai 4ohm in giù)
In campo audio, molto barbaramente è una resistenza che varia con la frequenza....l'impedenza nominale rappresenta il valore di impedenza minima raggiunta nella curva caratteristica dell'altoparlante. Tale curva ha andamento irregolare, che ha un picco in corrispondenza della frequenza di risonanza Fs, decresce progressivamente e quindi cresce di nuovo con l'aumentare della frequenza. Il valore di impedenza nominale è quello generalmente utilizzato per valutare il carico risultante ai morsetti dell'amplificatore a cui l'altoparlante verrà collegato. (wikipedia)
Ma è un valore puramente indicativo e non da nessuna indicazione sulla qualità del suono.
#12
Posted 06 January 2011 - 08:52
Mi bastava spiegare SPL, sensibilità e watt (come da topic) senza andare troppo nel dettaglio (giusto per non farmi dare dell' "audiofag").
#13
Posted 06 January 2011 - 08:56
(...)
Infatti i valvolari hanno distorsioni elevate e suonano benissimo....
(...)
...al mio paese "benissimo" = fedelmente, altrimenti non suonano benissimo.
#14
Posted 06 January 2011 - 09:29
Oh...
(...)
Infatti i valvolari hanno distorsioni elevate e suonano benissimo....
(...)
...al mio paese "benissimo" = fedelmente, altrimenti non suonano benissimo.
se sei con una chitarra in mano, il "benissimo" vuol dire distorsione che ti piace di più. E i valvolari hanno distorsioni magnifiche per chi suona.
Certo, si sta cambiando discorso...ma sempre ampli sono.
#15
Posted 06 January 2011 - 09:47
No, sono cose diverse... una cosa è l'amplificatore per chitarra (che, in pratica, è un PEZZO dello strumento "chitarra elettrica"... un po'come il plettro) ed un altra è l'amplificatore stereo, che è fatto per riprodurre un suono.Oh...
...al mio paese "benissimo" = fedelmente, altrimenti non suonano benissimo.
se sei con una chitarra in mano, il "benissimo" vuol dire distorsione che ti piace di più. E i valvolari hanno distorsioni magnifiche per chi suona.
Certo, si sta cambiando discorso...ma sempre ampli sono.
Non credo che qualcuno voglia provare a sentire Tchaikovsky dall'amplificatorino di una chitarra elettrica.
Anche lo stadio d'uscita di un gruppo di continuità a semisinusoidale è fatto con un classe B in distorsione con in sorgente un onda quadra... non per quello i gruppi di continuità sono amplificatori audio...
#16
Posted 06 January 2011 - 10:08
In B4
#17
Posted 06 January 2011 - 10:31
#18
Posted 06 January 2011 - 10:35
Lo so, ma chi legge si confonde facilmente.ma guarda che non volevo essere polemico eh...
Evitiamo di cascare nell'ascetismo, di parlare di roba esoterica e di commentare sul filo del "ma volendo".
Restiamo K.I.S.S.
#19
Posted 06 January 2011 - 10:38
Lo so, ma chi legge si confonde facilmente.ma guarda che non volevo essere polemico eh...
Evitiamo di cascare nell'ascetismo, di parlare di roba esoterica e di commentare sul filo del "ma volendo".
Restiamo K.I.S.S.
e scusa
#20
Posted 06 January 2011 - 11:02
Quando si connette un diffusore la corrente scorre da un morsetto all'altro, no big deal.
Qui però entra in gioco il concetto d'IMPEDENZA... in pratica se il diffusore ha diversi percorsi che collegano un morsetto all'altro al suo interno la corrente "scorre" attraverso di essi in modo inversamente proporzionale all'impedenza dei singoli percorsi.
Dov'è il "trucco" ? Il punto è che il segnale audio non è corrente continua ma un "energia" che varia costantemente, e le impedenze sui singoli rami sono fatte essenzialmente di solenoidi e condensatori... componenti che presentano un impedenza diversa a seconda della "velocità" con cui cambia il segnale.
Cosa vuol dire ?
Vuol dire che un condensatore ha un impedenza bassissima per i segnali ad alta frequenza ed un impedenza molto alta per i segnali a bassa frequenza mentre un solenoide ha un impedenza altissima per i segnali ad alta frequenza e molto più bassa per quelli in bassa frequenza.
Và da sé che quando un "energia" arriva ai morsetti del diffusore la "parte" ad alta frequenza scorrerà preferibilmente sul "lato" capacitivo mentre quella a bassa frequenza passerà sul lato induttivo.
Dimensionando attentamente solenoidi e condensatori è possibile calcolare la frequenza (o LE frequenze nel caso in cui i percorsi siano più di due) di taglio, quella frequenza cioè dove i due rami sono "equivalenti" in termini d'impedenza.
Questo e, mentre mia madre succhia cazzi, il fatto che nella maggior parte dei casi i trasduttori veri e propri sono dei solenoidi spiega perché l'impedenza di uno speaker varia in funzione della frequenza del segnale d'ingresso.
Un ultima nota... i vari trasduttori hanno ognuno la propria sensibilità... per far suonare "armonicamente" un diffusore quindi in tutti i crossover sono inserite delle impedenze che ABBASSANO la sensibilità dei trasduttori più sensibili... in modo da "uniformare" l'insieme.