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manuale per le foto


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#1 Guest_LuVi_*

Guest_LuVi_*
  • Ospiti

Posted 10 August 2007 - 11:26

Andiamo per ordine.

1) ISO/ASA: sensibilità della pellicola/sensore. Più è alta maggiore è la sensibilità e, quindi, la possibilità di scattare foto con poca luce. Il rovescio della medaglia è, per i sensori, la "rumorosità" di fondo, specialmente sulle zone scure e, per la pellicola, la "grana" su tutto lo scatto. In alcuni casi la grana non è considerata un difetto ma un pregio.
Per cambiare ISO, su una analogica devi finire il rullino e cambiare pellicola, su una digitale devi impostare il livello di ISO equivalenti da menu. Una digitale da il meglio di se, comunque, alla sensibilità "nominale" del sensore (es. Nikon D70 ISO 200)

2) F: indice di luminosità dell'obiettivo, o apertura del diaframma, detta in soldoni, più è basso e più un obiettivo è luminoso. Un obiettivo F 1.4 è più luminoso di un F 5.6.
Obiettivi luminosi hanno lenti grandi, e questo vale a maggior ragione se sono teleobiettivi, e costano di più. Una apertura massima superiore permette di scattare con tempi più elevati o con minore luce ambientale.
Gli obiettivi ad alta apertura massima, comunque, danno il loro meglio, in termini di contrasto, definizione, colore, ad aperture intermedie.
La chiusura massima (es F 22) è anche importante, perchè permette di effettuare scatti con tempi lunghissimi o in presenza di forte luce

3) Tempo di scatto: è il secondo fattore che concorre alla corretta esposizione di una foto, in stretta correlazione con l'apertura del diaframma. Uno scatto è caratterizzato da una coppia di valori, es. F8, 1/125s vuol dire apertura di diaframma F8 e scatto 1/125 (questi valori sono i valori tipici di uno scatto a luce naturale con un obiettivo di media luminosità e ISO 200).
Tempi lunghi (sotto il centesimo di secondo) si usano quando c'è poca luce, quando si vuole far vedere il movimento del soggetto (le scie dell'acqua, di una macchina) o quando si ha un obiettivo poco luminoso.
Tempi corti (sotto il centesimo di secondo, fino a 1/8000 s) si usano quando si fanno foto sportive, quando c'è tantissima luce, quando si vuole "chiudere" il diaframma per migliorare la qualità della foto.

4) Lunghezza focale: parametro direttamente correlato alla massima apertura del diaframma F.
Esistono obiettivi "normali", grandangolari, macro, tele e zoom.
Gli obiettivi normali coprono una distanza focale da 35 mm a 85 mm.
I grandangolari sono sotto i 35 mm, fino agli 8 mm (fisheye, massima distorsione).
I Tele coprono le focali sopra l'85 mm.
Gli zoom permettono di scegliere una focale qualsiasi fra due estremi, es. 18-200 mm, permettendo di comporre meglio la foto a seconda di quello che si vuole fotografare.
Generalmente all'aumentare della distanza focale la massima apertura diminuisce, ecco perchè gli obiettivi zoom vengono indicati con 18-200 mm / F 4.5-5.6
I macro permettono riprese a distanza ravvicinata, e consentono di ottenere o superare il rapporto di dimensioni 1:1 fra il soggetto e la pellicola/sensore.

La distanza focale effettiva dipende dal supporto di registrazione.
La pellicola è di dimensioni (35 mm reflex) 24x36 mm (formato Leica).
Alcuni sensori hanno la stessa dimensione (reflex professionali) e, quindi, un obiettivo 50 mm ha una effettiva lunghezza focale di 50 mm anche in digitale.
Generalmente, invece, i sensori sono più piccoli (es. APS C Nikon) e, quindi, una lunghezza focale di 50 mm risulta "ingrandita" sul sensore (che ha una superficie più piccola) rispetto alla pellicola. Ne risulta che un 50 mm si comporta come un 85 mm su un sensore APS-C.
E' quindi più costoso produrre ottiche grandangolari per digitali reflex.

Questo discorso vale anche per le compatte con zoom integrato; spesso vengono dichiarati i mm equivalenti (es. 38-105) e mai i mm reali, che sono molto pochi (10-20, es), perchè il sensore è molto piccolo (pochi mm quadrati).

5) Profondità di campo (DOF): rappresenta la distanza a cui un soggetto non in primo piano è ancora a fuoco. Per intenderci, fotografando un volto di una persona in primo piano, la profondità di campo è elevata se lo sfondo è a fuoco, ed è bassa se invece non lo è.
In genere, nel ritratto, si tende a ridurre la profondità di campo, per "staccare" il soggetto dallo sfondo.
Per ottenere questo effetto è possibile agire in due modi:
- aumentare l'apertura del diaframma
- allontanarsi dal soggetto ed usare un teleobiettivo
Nelle fotografie macro la profondità di campo ridotta può essere fastidiosa, quindi è necessario aprire il diaframma e illuminare bene il soggetto per poter scattare con un tempo comunque rapido.

Diciamo che come manuale di base c'è tutto. :traffic:

LuVi

#2 Guest_LuVi_*

Guest_LuVi_*
  • Ospiti

Posted 10 August 2007 - 13:32

Allora, per fotografare un oggetto in movimento ci sono due tecniche fondamentalmente.

1) Congelamento
2) Panning

La prima tecnica prevede l'utilizzo di tempi più bassi possibile e, quindi, la cristallizzazione del movimento
La seconda tecnica prevede l'utilizzo di tempi lunghi (oltre 1/60 di secondo) e l'"inseguimento" del soggetto con la macchina fotografica.

A seconda di quello che vuoi ottenere devi usare parametri diversi.
Sulla tua macchina dovrebbe esserci la modalità "sport" che realizza la prima delle modalità.
Per la seconda devi usare comandi manuali.

LuVi