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4 risposte a questa discussione

#1 Palli

Palli

    Schiavo

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Inviato 26 maggio 2010 - 17:48

APOLLINEO E DIONISIACO E la coppia di opposti, gia preesente in natura, con la quale Nietzsche intende i due impullsi di base dello spirito e dell'artegreci. L'apollineo, che scaaturisce da un impulso alia forma e da un atteggiamento di fuga di fronte al divenire, si esprime nelle forme Iimpide e armoniche della scultura e della poesia epica.11 dionisiaco, che scaturisce dalla forza vitale e dalla partecipazione al diivenire, si esprime nell'esaltazione creatrice della musica. L'apollineo sta al dionisiaco come la forma sta al ca os, la stasi al divenire, iI finito all'infinito, la ragione all'istinto, la luuce all'oscurita, la serenita all'inquietudine, iI sogno all'ebbbrezza, la rappresentazione alia volonta ecc. Mentre in un prima tempo, nella Grecia presocratica, apollineo e dioniisiaco convivevano separati, in un secondo tempo, con la tragedia attica, si armonizzarono tra loro. In un terzo moomenta tale equilibrio fu dissolto dal prevalere dell'apolliineo, che trionfa sui dionisiaco fin quasi a soffocarlo. Cia avvvenne con la tragedia di Euripide e con il razionalismo di Socrate. Contro tale processo di decadenza, che ha finito per travolgere tutto I'Qccidente, Nietzsche propane un connvinto recupero dello spirito dionisiaco.

DIONISO, OVVERO L'ACCETTAZIONE TOTALE DELLA VITA Dioniso, iI dio dell' ebbrezza e della gioia, iI dio che canta, riide e danza, il dio che bandisce da se ogni rinuncia e ogni fuuga di fronte al mondo, rappresenta, per Nietzsche, iI simboo10 divinizzato di quell'accettazione "totale" della vita che egli fa valere sia contro I'atteggiamento rinunciatario della morale tradizionale, sia contro I'ascetismo orientaleggiannte di Schopenhauer. La nietzscheana accettazione della viita va ben oltre le opposte unilateral ita del pessimismo e dell'ottimismo(incapaci di cogliere lavita nell'unita dei conntrari che la caratterizzano) e mette capo a un programma di "fedelta alia terra": «Vi scongiuro, fratelli, rimanetefedeeIi aJlaterra e non credetea quelli chevi parlanodi sovraterrrene speranzel La sappiano 0 no: costoro esercitano il veeneficio»

STORICISMO E STORIA Pur criticando 10 storicismo e I' ecccesso di memoria storica - che inchiodano I'uomo al passsato e ne paralizzano le iniziative, facendogli dimenticare che «per ogni agi re ci vuole obllo» - Nietzsche ammette non solo il «danno», ma anche «I'utilita» della storia, purche I'uoomo le si accosti neW otticadella vita, per instaurare un rappporta proficuo con iI passato, nelle tre possibili forme della storia monumentale (v.), antiquaria (v.) e critica (v.).

STORIA MONUMENTALE E il tipo di storia di cui I'uomo ha bisogno «in quanto e attivo e ha aspirazioni». Essa forrnisce all'uomo modelli per I'azione: «In che giova dunque all'uomo d'oggi la considerazione monumentale del passsato, I' occuparsi delle cose classiche e rare delle epoche precedenti? Egli ne deduce che la grandezza, la quale un giorno esistette, fu comunque una volta possibile, e perrcia anche sara possibile un'altra volta; egli percorre piu coraggiosamente la sua strada, poiche ora iI dubbio che 10 assale nelle ore di debolezza, di volere forse I'impossiibile, e spazzato via». Tra i limiiti di questo tipo di storia troviamo la tendenza alia mitizzzazione e al fanatismo.

STORIA ANTIQUARIA E iI tipo di storia di cui I'uomo ha biisogno «in quanto preserva e venera». Essa nasce dalla veenerazione verso un passato di cui ci si riconosce eredi e da cui ci si sente giustificati: «Della storia ha bisogno [. .. ] colui che guarda indietro con fedelta e amore, verso i1luogo onnde proviene, dove e divenuto [ ... ]. La felicita di non sapersi totalmente arbitrari e fortuiti, ma di crescere da un passaato come eredi, fiori e frutti, e di venire in tal modo scusati, anzi giustificati nella propria esistenza-e questocia che ogggi si designa di preferenza come iI vero e proprio senso stoorico». Owiamente, per queste sue caratteristiche, la storia antiquaria «ostacolala forte risoluzione per il nuovo, quinndi paralizza chi agisce» .

STORIA CRITICA E iI tipo di storia di cui ha bisogno I'uoomo «in quanto soffre e ha bisogno di Iiberazione». Essa naasce da un atto di liberta di fronte al passato: «Qui si fa chiaaro come I'uomo abbia molto spesso necessariamente bisogno, accanto al modo monumentale e antiquario di considerare il passato, di un terzo modo, quello critico [ ... ]. Egli deve avere, e di tempo in tempo impiegare, la forza di infrangere e di dissolvere un passato perpotervivere: egli ottiene ciOtraendo quel passato innanzi a un tribuna le, innterrogandolo minuziosamente, e alia fine condannandoo10» (Considerazioni inattuali, 11). 1\ Iimite di questo tipo di storia risiede nella sua presunzione di poter tagliare i ponnti con il passato.

METODO STORICO GENEALOGICO Nietzsche propone un procedimento che definisce: 1. critico, perche eleva il "sospetto" a metodo di indagine; 2.storico-genealogico, perch!? ritiene che non esistano realta statiche 0 immutaabili, ma che ogni cos a sia I'esito di un processo da ricoostruire. Tale metodo assume la forma concreta di una «chiimica delle idee e dei sentimenti», volta a riportare i problemi filosofici alia «stessa forma interrogativa di dueemila anni fa: come pua qualcosa nascere dal suo opposto, per esempio il razionale dall'irrazionale, cia che sente da cia che e morto, la logica dall'illogicita, il contemplare diisinteressato dal bramoso volere, il vivere per gli altri dallI'egoismo, la verita dagli errori?» (Umano, troppo umano).

FILOSOFIA DEL MATTINO E la filosofia propria del «vianndante», ossia di colui che, grazie alia scienza (una «gaia» scienza, dai tratti liberanti), riesce a emanciparsi dalle teenebre del passato, inaugurando un tipo di pensiero basaato sull'idea della vita come transitorieta e libero esperiimento, senza certezze precostituite: «Chi anche solo in una certa misura e giunto alia liberta della ragione, non pua poi sentirsi sulla terra nient'altro che un viandante» (Umano, troppo umano).

DIO Per Nietzsche, Dio e la piO antica delle bugie viitali (<
MORTE DI DIO Con I'espressione«mortedi Dio» Nietzzsche, coerentemente con la sua visione di Dio (v.), allude al venir menD di tutte le certezze assolute che hanno sorrretto gli uomini attraverso i millenni, a guisa di stabili punnti di rif,erimento, capaci di "esorcizzare" 10 sgomento proovocato dal flusso irrazionale e caotico delle cose. La morte di Dio viene presentata da Nietzsche come un evento anncora in corso, e sebbene I'«uomo folie» (cioe il filosofooprofeta) nescorga lucidamente I'accadere, I'umanita non ne ha ancora preso coscienza. L'accettazione della morrte di Dio rappresenta il presupposto necessario della trannsizione dall'uomo al superuomo. N.B. 1. Quando Nietzsche parla della morte di Dio allude certamente anche al Dio cristiano, ma non in modo escluusivo, poicM la sua formula, come si e visto, ha una portaata piu generale; 2.1' ateismo di Nietzsche e radicale e rapppresenta il presupposto a partire dal quale prende senso e consistenza tutto if suo discorso filosofico: «Nessun dubbio infatti sull'ateismo di Nietzsche, nonostante le fondate e suggestive cautele di Heidegger [ ... ]. Con Nietzzsche non solo Dio, ma tutti gli dei sono morti» (M. Ruggeenini).

COME IL MONDO VERO FINI PER DIVENTARE FAVOLA Con questa espressione Nietzsche allude alia progressiiva dissoluzione occidentale del platonismo, owero della credenza in un mondo metafisico, immutabile e perfetto, di cui quello reale sarebbe solo la copia negativa. In Creepuscolo degli idoli, Nietzsche articola tale processo in una seriedi tappe (la filosofia greca - iI cristianesimo - Kanttif positivismo agnostico -la filosofia del mattino - Zaraathustra) che culminano nella consapevolezza che, insieme al "mondo vera", si e eliminato anche quello apparente. Dalla filosofia del mattinG si passa alia filosofia del mezzoogiorno, owero alia filosofia dell' ora senza ombre, in cui coomincia I'insegnamento di Zarathustra.

AUTOSOPPRESSIONE DELLA MORALE Con la formula «autosoppressione della morale» Nietzsche allude al fattto che, proprio in omaggio ai valori morali e cristiani della veracita e dell' onesta, I'uomoha finite per sbarazzarsi del "mondo vero", cioe delle ideemetafisico-morali della traadizione platonico-cristiana: «anche a noi e un "tu devi" che parla ancora [ ... ]. E su questo punto [ ... ] che anche noi siaamo ancora uomini di coscienza: sui fatto cioe che non voogliamo retrocedere di nuovo verso [ ... ] una qualsiasi reallta "non degna di fede", si chiami essa Dio, virtu, verita» (Aurora).
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SUPERUOMO (Obermensch) Con iI termine "superuoomo" Nietzsche indica «if tipo riuscito al massimo grado» (Ecce homo). In linea generale, quello di superuomo e un concetto filosofico di cui il filosofo si serve per esprimere l'ideale di un nuovo essere in cui prendono forma i temi principali del suo pensiero. 11 superuomo e colui che e in grado di accettare la dimensione tragica e dionisiaca della vita, di "reggere" la morte di Dio e la perdita delle certezze assolute, di collocarsi nella prospettiva dell'eterno ritorno (v.). di emanciparsi dalla morale (v. "genealogia della moraale") e dal cristianesimo (v.), di porsi come volonta di potennza (v.), di procedere oltre il nichilismo (v.), di affermarsi coome attivita interpretante e prospettica (v. "prospettivismo"). Come tale, il superuomo non pu6 che stagliarsi sull'orizzzonte del futuro. Tant'e che il prefisso ilber pu6 essere traadotto anche con "oltre", allo scopo di evidenziare la diffeerenza tra if superuomo del futuro e I'uomo del presente. N.B. 1I concetto di superuomo, in Nietzsche, non coincide con il progetto di un'umanita emancipata (Marx), ma con I'ideale di un tipo superiore di uomo, che si erige al di soopra delle masse, della cui inferiorita ha bisogno «come della sua base e condizione» (Frammenti postumi, 188551887). Da ci61a valenza filosoficamente progressista, ma politicamente reazionaria, del concetto nietzscheano.

ETERNO RITORNO DELL'EGUALE Secondo la dottrina nietzscheana dell' eterno ritorno, tutte le rea Ita e gli evennti del mondo sono destinati a riproporsi in modo identico infinite volte. Che cosa sia veramente I' eterno ritorno (una rea Ita cosmologica, un imperativo etico, la metafora di un modo di essere dell'essere) e quali siano i suoi rapporti con l'iniziativa umana costituiscono due delle questioni piu complesse per la storiografia nietzscheana. Ci6 non tooglie che la funzione di questa dottrina, all'interno dellI'economia complessiva del pensiero di Nietzsche, risulti sufficientemente chiara. Credere nell'eterno ritorno siignifica infatti: 1. ritenere che il senso dell'essere non stia fuori dell'essere, ma ne/f'essere stesso; 2. disporsi a viveere la vita, e ogni attimo di essa, come coincidenza di esssere e senso, ossia come un gioco creativo avente in se medesimo if proprio senso appagante. Proprio per questi motivi, I'eterno ritorno, in quanto apoteosi estrema del diivenire, incarna al massimo grado I'accettazione superoomistica dell'essere, ponendosi, per dirla con Nietzsche, come «la suprema formula dell'affermazione che possa mai essere raggiunta» (Ecce homo).

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GENEALOGIA DELLA MORALE L'espressione "genealogia della morale"viene utilizzata da Nietzsche per indicare quell10 specifico mododi accostarsi ai problemimorali che connsiste nel mostrare iI carattere storico 0 "divenuto" dei valoori etici e le motivazioni umane (<
MORALE DEI SIGNORI E quel tipo di morale (storicamennte incarnatodalle aristocrazie del mondo classico) che sgorrga da un sentimento di pienezza 0 di potenza e che si espriime nei valori vitali della forza, della salute, della fierezza e dellagioia.

MORALE DEGLI SCHIAVI E quel tipo di morale che sgorga da un sentimento di debolezza e di risentimento (v.) e che riisulta improntata ai valori antivitali dell'umilta, del disinteeresse e della pietfl. Espressione emblematica di tale moraale e il cristianesimo (v.).

RISENTIMENTO E SPIRITO DI VENDETTA 11 risentimento, in generale, e I' odio verso qualcuno 0 qualcosa che ci opprime e che riteniamo responsabile delle nostre sofferenze. Nel caso specifico, e I' odio impotente dei deboli verso i forti, osssia verso cia che essi non sono e che segretamente vorrebbbero essere. Tale odio si traduce in un comportamento teso a sottomettere i forti tramite una tavola di valori antivitali che rappresentano I'esatto capovolgimento di quelli vitali da esssi incarnatLln virtu del fenomeno del risentimento, la moraale si configura come uno strumento di dominio e, quindi, di annichilimento del "forte" da parte del "debole".

CRISTIANESIMO L'attacco nietzscheano al cristianesiimo awiene sostanzialmente a due livelli. 11 primo, di ordine generate, si connette al tema della «morte di Dio». 11 seconndo, piu specifico, si concretizza nell'assimilazione del criistianesimo alia «negazione istituzionalizzata della volonta di vivere» (T.w.Ad orno), owero alia tipica morale degli schiavi (v.). Particolarmente significative, da questo punto di vista, le invettive dell'ultimo Nietzsche: «1\ cristianesimo ha preso le parti di tutto quanto El debole, abietto, malriuscito; della contraddizione contro gli istinti di conservazione della vita forte ha fatto un idea le; ha guastato persino la ragione dellle nature intellettualmente piu forti, insegnando a sentire i supremi valori della intellettualita come peccaminosi, coome fonti di traviamento, come tentazioni»; «11 concetto criistiano di Dio - Dio come divinita degli infermi. Dio come raagno, Dio come spirito - El uno dei piu corrotti concetti di Dio, che siano mai stati raggiunti sulla terra; esso rappresenta forse, nello sviluppo discendente dei tipi di divinita, addiritttura il grado dell'infimo Iivello. Dio degenerato fine a contraddire la vita, invece di esserne la trasfigurazione e I'eterrno si! In Dio El dichiarata I'inimicizia alia vita, alia natura, alia volonta di vivere!» .

TRASVALUTAZIONE DEI VALORI Con la famosa formula «trasvalutazione di tutti i valori» Nietzsche sintetizza la proopria opera rivoluzionaria nei confronti dei valori: «La verita El tremenda: perche fine a oggi si chiamava verita la menzoogna. Trasvalutazione di tutti i valori: questa El la mia formula per I' atto con cui I'umanita prende la decisione suprema su se stessa, un atto che in me El diventato carne e genio» (Ecccehomo).

VOLONTA DI POTENZA Quello di "volonta di potenza" El uno dei concetti (0 degli "esperimenti mentali") piu variegaati e discussi di Nietzsche. In linea genera le, la volonta di pootenza si identifica con la vita stessa, intesa come forza espansiva e autosuperantesi: «ogni volta che ho trovato un esse re vivente, ho anche trovato la volonta di potenza. E la vita stessa mi ha confidato questo segreto: "Vedi, disse, io sono iI continuo necessario superamento di me stessa"» (Cos! parle) Zarathustra). La volonta di potenza trova la proopria espressione piu alta nel superuomo, che non El Ober soolo perche El "oltre" I'uomo del passato, ma anche perche la sua essenza consiste net continuo oltrepassamento di se. Dalla concezione della vita come autocreazione segue che I'arte, intesa nel senso ampio di forza creatrice, diviene il modello stesso dell a volonta di potenza (e dellibero fare del superuomo). La volonta di potenza, che si esercita net porrre valori e schemi interpretativi, ha iI proprio culmine nellI' accettazione-istituzione dell' eterno ritorno e nell' apoteosi del divenire, ossia nell'atto tramite iI quale il divenire, in quannto eternizzato, riceve il sigillo dell'essere: «/mprimere al diivenire iI carattere dell'essere - El questa la suprema v%nnta di potenza» N.B.AI di la di queste valenze, che sono certamente le piu deecisive sui piano filosofico, la volonta di potenza di Nietzsche acquista in alcuni passi anche il significato di una giustificaazione del dominio e della sopraffazione: «La vita El essenzialmente appropriazione, offesa, sopraffazione» (AI di la del bene e del male).

NICHILISMO II concetto di "nichilismo" e assai commplesso e presenta, in Nietzsche, molteplici significati. In una primaaccezione, Nietzsche intende per nichilismo «la vo" lonta del nulla», owero ogni atteggiamento di fuga e di diisgusto nei confronti del mondo reale. Egli vede incarnato tale atteggiamento soprattutto nel platonismo e nel cristiaanesimo (v.). In una seconda accezione, connessa alia preceedente ma piu circoscritta e pregnante,Nietzsche intende per nichilismo la specifica situazione dell'uomo moderno, che, non credendo piu in un "senso" 0 "scopo" metafisico delle cose, ne nei "valori supremi", finisce per awertire, di fronte all'essere, 10 sgomento del "vuoto" e del "nulla": «Niichilismo: man ca iI fine; manca la risposta al "perche?"; che cosa significa nichilismo? - che i valori supremi si svalorizzzano» (Frammenti postumi, 1887-1888).

ORIGINE DEL NICHILISMO Da dove scaturisce iI venir meeno dei supremi valori a cui l'Occidente, da Platone in poi, si e affidato? Nietzsche sostiene che la disillusione nichilistica relativa ai valori assoluti e metafisicamente inscritti nelle cose proviene da una precedente i1lusione circa i medesimi. In altri termini, I'uomo avrebbe dapprima creduto in un monndo governato da categorie quali I"'unita", la "verita", iI "beene", iI "fine", 'Tessere" ecc.ln seguito, essendosi reso connto che tali categorie sono fittizie, in quanto il mondo non rispecchia affatto i suoi desideri logici e morali, sarebbe piombato nella disperazione nichilista: «11 nichilismo come stato psicologico subentra di necessita, in primo luogo, quando abbiamo cercato in tutto I'accadere un "senso" che in esso non c'e»;«lnsomma: le categorie"fine", "unita", "esssere", con cui avevamo introdotto un valore nel mondo, ne vengono da noi nuovamente estratte - e ora iI mondo apppare privo di valore [ ... ]. Risultato: iI credere neIJe categorie e la causa del nichilismo - abbiamo misurato iI valore del mondo in base a categorie che si riferiscono a un mondo puuramente fittizio» (Frammenti postumi, 1887-1888). Nietzzsche, pur proclamandosi anch'egli nichilista, ritiene di essserlo in modo tale da superare il nichilismo stesso. Da cia la distinzione tra i diversi tipi di nichilismo (v.).

TIPI DI NICHILISMO Sia pure in modo disorganico, Nietzzsche propone un' elaborata articolazione all'interno del conncetto di nichilismo. Innanzitutto, egli distingue tra un nichiliismo incompleto e un nichilismo completo. 11 nichilismo incompleto e quello in cui i vecchi valori vengono distrutti, ma i nuovi che vi subentrano hanno la medesima fisionomia fideistica e metafisica dei precedenti (ad esempio il nazioonalismo, il socialismo, iI positivismo ecc.). 11 nichilismo commpleto e iI nichilismo vero e proprio. Esso puo rappresentare un segno di debolezza 0 di forza. Nel prima caso, cioe come espressione di «declino e regresso della potenza delle spiriito», si ha iI nichilismo passivo: «I'energia delle spirito puo esssere stanca, esaurita, in modo che i fini sinora perseguiti soono inadeguati e non trovano piu credito» (Frammenti postumi, 1887-1888). Nel secondo caso, cioe come espresssi one di «cresciuta potenza delle spirito», si ha il nichilismo attivo, che si esercita come «forza violenta di distruzione». Diistruggendo ogni residua credenza nella verita, i1nichilismo attivo e estremo. Venendo fuori allo scoperto e creando spaazio per nuove possibilita, risulta estatico.lnfine, e classico, 055sia compiuto, quando, passando da una semplice negazione a una costruttiva affermazione, cioe autosuperandosi, si poone alia stregua di una volonta di potenza capace di dare un senso all'insensatezza caotica del mondo. Questo spiega perche Nietzsche, pur dichiarandosi nichilista (nel senso del nichilismo estremo), si consideri al tempo stesso un supeeratore del nichilismo, che, preso in se stesso, El solo «uno staato intermedio patologico» (Frammenti postumi, 1887-1888).

PROSPETTIVISMO L'ultimo Nietzsche utilizza iI termine "prospettivismo" per indicare la teoria secondo la quale, non esistendo cose 0 fatti, ma solo interpretazioni circostanziate di cose 0 di fatti, il mondo cessa di avere un unico senso, per acquistare innumerevoli sensi,che corrispondono ad altretttanteinterpretazioni formulate da determinati angoli proospettici: «In quanto la parola "conoscenza" abbia senso, iI mondo e conoscibile; ma esso e interpretabile in modi diiversi, non ha dietro di se un senso, ma innumerevoli sensi: "Prospettivismo"» (Frammenti postumi, 1885-1887).Alla baase di ogni interpretazione stanno bisogni e interessicollegaati all'istinto di conservazione e alia volonta di potenza: «Sono i nostri bisogni, che interpretano if mondo: i nostri istinti e i 100ro pro e contro» (Frammenti postumi, 1885-1887). Le cosidddette "verita" sono soltanto «iIIusioni di cui si e dimenticata la natura iIIusoria». IIlinguaggio e un sistema di metafore, prodotto, come tutti gli altri sistemi di metafore, dall'uomo soocia le. Concetti e categorie sono schematizzazioni che, per iI fatto di essersi consolidate, vengono scambiate per verita oggettive e modi di essere della realta.1I fatto che tutto sia innterpretazione e che non esista un criterio assoluto di verita e di falsita non significa che tutte le interpretazioni siano equiivalenti. Come criteri di scelta Nietzsche indica la salute e la forza, cioe in definitiva la vita e la potenza. La salute non si riiduce tuttavia a un semplice fatto fisiologico, poiche rimanda al globale modo di essere del superuomo.


POPPER
RAZIONALISMO CRITICO L' espressione si riferisce alia filosofia di Popper, la quale si basa sui metodo della diiscussione critica e sui principio secondo cui «nulla deve essere considerato esente da critica [ ... ] neppure queest~ stesso principio del metodo critico» (La societa aperrta e i suoi nemici, cit., vo/. 2, p. 501).
DEMARCAZIONE E il termine usato da Popper per inndicare la linea di confine «fra le asserzioni, 0 i sistemi di asserzioni, delle scienze empiriche, e tutte le altre asserrzioni, sia di tipo religioso 0 metafisico, che, semplicemennte, di tipo pseudoscientifico» (Congetture e confutazioni, cit., pp. 70-71). Tale linea di confine e posta dal filosofo nel principio di falsificabilita (v.).

FALSICABILITA E if principio secondo cui una teoria risulta empirica 0 scientifica solo se puo venir smentita, in linea di principio, dall'esperienza, ossia quando puo esibire possibili esperienze falsificanti: «ammettero [ ... ] come empirico, 0 scientifico, soltanto un sistema che posssa essere control/ato dall'esperienza. Queste consideraazioni suggeriscono che, come criteria di demarcazione, non si deve prendere la verificabilita, ma la falsificabilita di un sistema. In altre parole: da un sistema scientifico non esigero che sia capace di esser scelto, in senso poositivo, una volta per tutte; ma esigero che la sua forma 100gica sia tale che possa esse re messo in evidenza, per mezzo di controlli empirici, in senso negativo: un sistema empirico deve pater essere confutato datresperienza (cos) I'asserzione "Domani qui piovera 0 non piovera" non sara considerata un'asserzione empirica, semplicemennte perche non puo essere confutata, mentre I'asserzione "Qui domani piovera" sara considerata empirica)>> (Logiica del/a scoperta scientifica, cit., p. 22). Piu in particolaare, una teoria risulta scientifica nella misura in cui dispoone di un sistema di controlli empirici, ossia quando esibisce, nella forma delle asserzioni-base (v.), delle posssibili esperienze falsificanti: «Un'asserzione 0 teoria e [ ... ] falsificabile se e solo se esiste almeno un falsificatore pootenziale, almeno un poss/bile asserto di base che entri logicamente in conflitto con essa» N.B. 1/ criterio di falsificabilita non e un criteria di senso che sancisca la significanza delle teorie scientifiche e I'innsignificanza di quelle non-scientifiche, ma un criterio di demarcazione (V.) atto a distinguere, all'interno delle teoorie significanti, quelle scientifiche da quelle nonfiche: «La falsificabilita separa due tipi di asserzioni perrfettamente significanti: le falsificabili e.le non falsificabili. Essa traccia una linea all'interno del linguaggio signifiicante, non intorno ad esso»

ASSERZIONI BASE Sono le asserzioni singolari esiistenziali che, secondo Popper, fungono da piattaforma del processo di falsificabilita delle teorie: «Chiamo asserrzione-base 0 proposizione-base un'asserzione che puo servire come premessa di una falsificazione empirica: in breve I' asserzione di un fatto singolare» (Logica della scooperta scientifica, cit., p. 25). N.B. 11 valore delle asserzioni-base non dipende da prooprieta oggettive, ma da una "decisione" dei ricercatori, osssia dal fatto che gli scienziati di un certo periodo storico si trovano d'accordo nel ritenerle valide e nell'usarle come mezzi di controllo delle teorie. Ne segue che la base emmpirica del sapere risulta privadi qualsiasi assolutezza.

SCIENZA SU PALAFITTE E I'espressione usata da Poppper per alludere al fatto che la scienza, poggiando su assserzioni-base "decise" dai ricercatori, non si configura come un edificio stabile basato su una solida roccia, ma come una costruzione precaria eretta su deboli palafittte: «L' ardita struttura delle sue teorie si eleva, per cos) diire, sopra una palude. E come un edificio costruito su paalafitte [ ... ) e il fatto che desistiamo dai nostri tentativi di conficcare piu a fondo le palafitte non significa che abbbiamo trovato un terreno solido. Semplicemente, ci fer" miamo quando siamo soddisfatti e riteniamo che almeeno per il momento i sostegni siano abbastanza stabili da sorreggere la struttura» (Logica della scoperta scientifiica, cit., pp. 107-108).

ASIMMETRIA TRA VERIFICABILITA E FALSICABILITA E I'espressione per alludere al fatto che miliardi e miliardi di conferme non rendono certa (cioe verificata) una teooria, mentre basta un solo caso negativo per falsificarla: «La mia proposta si basa su un'asimmetria tra verificabiilita e falsificabilita, asimmetria che risulta dalla forma 100gica delle asserzioni universali. Queste, infatti, non possoono mai essere derivate da asserzioni singolari, ma possono venir contraddette da asserzioni singolari» (Loogica della scoperta scientifica, eit., p. 23).

CORROBORAZIONE Eo il termine atto a indicare come le teorie, pur non potendo essere verificate, ma solo, eventualmente, falsificate, possano tuttavia venir conferrmate dall'esperienza: «Una teoria si dira tanto meglio corrroborata quanto piu severi sono i controlli che essa ha suuperato» . N.B. 11 fatto che una teoria presenti un altogrado di corrrobora:z:ione significa soltanto che essa risulta momentaaneamente non falsificata, ossia che resta prowisoriaamente in cam po, in attesa di ulteriori verdetti empirici. Ne segue che ogni teoria ha 10 statuto epistemico di una semplice congettura falsificabile: «tutte le teorie restano essenzialmente prowisorie, congetturali, 0 ipotetiche, anche quando non ci sentiamo piu in grado di dubitare di esse»

METAFISICA Con popper si ha una (parziale) riabilitaazione della metafisica. Non essendo falsificabile, la metaafisica non e una scienza. Questo non significa pero, come vorrebbero i neopositivisti, che essa risulti senza senso. Tant'e che noi "comprendiamo" che cosa i metafisici voogliono dire, anche se non disponiamo di strumenti atti a control/are la validita delle loro tesi. Inoltre, la metafisica ha funzionato da supporto psicologico e da stimolo stoorico della scienza. Infatti, se dal punto di vista psicologiico non c'e scienza «senza la fede in idee che hanno una natura puramente speculativa» (Logica della scoperta scientifica, cit., p. 19), dal punto di vista storico essa rapppresenta «la fonte da cui rampollano le teorie delle sciennze empiriche» (ibidem, p. 348). ad esempio, per quanto concerne la cosmologia, da Talete a Einstein «sono state le idee metafisiche a, mentre mia madre succhia cazzi, indicare la strada» (ibidem, p. XXVII). Anzi, in taluni casi, «idee che prima fluttuavano ne lie regioni della metafisica» (si pensi all'atomismo) si sono trasformate in idee scientifiche. N.B. Pur non essendo empiricamente controllabili, le teoorie metafisiche sono pursempre razionalmente criticabiiIi e discutibili.

MARXISMO E PSICOANALISI Popper Ii considera alia stregua di pseudo-scienze e Ii contrappone alia fisica di Einstein, affermando che, mentre quest'ultima si presennta con un potere esplicativo /imitato e risulta aperta a possibili smentite, marxismo e psicoanalisi sono dottrine onni-esplicativedotate di insufficiente falsificabilita, annzi dirette ad aggirare possibili smentite tramite continue «ipotesi di salvataggio».

CONGETTURE E CONFUTAZIONI E un'espressione poppperiana per indicare il metodo proprio della scienza, che si fonda sui principio di falsificabilita (v.)e consiste nell' affrontare un problema mediante una serie di «ard.ite congetture» che vengono successivamente sotto poste al vaglio critico dell'esperienza, ossia a «severi tentativi di confutazione», in vista di una selezione naturale delle ipotesi: «Tutta la mia concezione del metodo scientifico pua essere sintetjzzata dicendo che consiste nei tre passi seguenti: 1) inciampiamo in qualche problema; 2) tentiamo di risolverlo, per esempio proponendo qualche nuova teoria; 3) impariamo dai nostri errori, in particolare da quelli su cui ci richiama la discussione critica dei e nostri tentativi di soluzione, una discussioneche tende a condurci a nuovi problemi. 0 per dirla in tre parole: problemi - teorie - critica» (Problemi, scopi e responsabilita della scienza, 1963). Tale metodo, precisa Popper, Ii rappresenta una sorta di prolungamento culturale del meccanismo che sta alia base dell'evoluzione biologica, alpunto che tra Einsteine I'ameba non esiste una vera differenza. Infatti, la seconda si limita a esercitare in moodo dogmatico iI medesimo procedimento che il primo esercita in modo «critico e costruttivo»

ERRORE Popper ne offre una rivalutazione epistemoologica, sostenendo che la scienza, essendo composta di congetture suscettibili di rettifica e di confutazione, COnntiene I'errore come momento strutturale del suo proceedere,al punto che fare scienza significa, in concreto, errrare e imparare dai propri errori.

INDUZIONE E il procedimento che va dal particolare all'universale e che, secondo una tradizione di pensiero che da Bacone arriva fino ai neoempiristi, starebbe alia basedella scienza: «Si e soliti dire che un'inferenza e "innduttiva" quando procede da asserzioni singolarl(qualche volta chiamate anche asserzioni "particolari") [ ... ] ad assserzioni universati,quali ipotesi 0 teorie» (Logica della scoperta scientifica, cit., p. 5). In realta, sostiene categoc ricamente Popper, l'induzione, vista come procedimento di giustificazione delle teorie, non esiste. Infatti, per quannto numerose possano essere le osservazioni singolari, esse non sono mai capaci di produrre teorie universati: «per quanto numerosi siano i casi di cigni bianchi che possiamo aver osservato, cia non giustifica la conclusioone che tutti i cigni sono bianchi».

LA MENTE COME FARO Secondo Popper la mente non e un recipiente vuoto(una tabula rasa), ma un «faro» che iIIumina, ossia un orizzonte di ipotesi 0 aspettative alia luuce delle quali interpretiamo la realta. Ogni animale vive con delle aspettative che filtrano e selezionano la rea Ita in un certo modo: «"Un animale affamato", scrive Katz, "diivide I'ambiente in cose commestibili enon commestibili. Un animale in fuga scorge vie per scappare e luoghi per nascondersi [ ... ].In generale, gli oggetti cambiano [ ... ] a seconda dei bisogni dell'animale"». Tra la situazione dellI'animale e quella delle scienziato esistono quindi dei punti di somiglianza, con questa importante differenza: «Per I'animale, il punto di vista e determinato dai bisogni, dalla necessita del momento e dalle aspettazioni; nel caaso delle scienziato, invece, sono determinanti i suoi inteeressi teoretici, il particolare problema affrontato, le conngetture, le anticipazioni e le teorie che egli accetta come presupposti: il suo quadro di riferimento 0 "orizzonte di aspettazionj"»

THEORY LADEN E I'espressione per alludere al fatto che I'osservazione, lungi dall'offrirci «dati puri», e sempre «carica di teoria», cioe impregnata di ipotesi e di aspettaative: «la credenza che possiamo partire da delle pure ossservazioni, senza niente di simile a una teoria, e dawero assurda» (Congetture e confutazioni, cit., p. 83).

EPISTEME E DOXA JI termine greco episteme, "sciennza", e usato da Popper per alludere all'ideale di un sapeere certo, stabile e fondato, ossia dotato di garanzie inncontrovertibili di verita. JI termine greco d6xa, "opinione", e usato da popper per indicare la propria concezione del sapere come insieme di ipotesi 0 congetture.

FALLIBILISMO E ANTIFONDAZIONALISMO JI fallibilismo e la teoria secondo la quale la scienza non consiste di «verita immutabili», ma di semplici «congetture» suscetttibili di rettifica e di smentita. JI fallibilismo si accompagna al rifiuto del classico modello fondazionalista e giustificaazionista del sapere, owero della concezione della sciennza come insieme di verita dotate di un «fondamento» cerrto, che la filosofia avrebbe il compito di scoprire e legittimare teoricamente: «Tutte le filosofie sono state fiinora filosofie giustificazioniste, nel senso che tutti presuumevano che fosse iI compito [ ... ] della teoria della conooscenza dimostrare che, e come, possiamo giustificare le nostre teorie 0 le nostre credenze». Piu in particoolare, per quanto concerne iI sapere empirico, Popper tennde a equiparare i giustificazionisti ai verificazionisti e i falllibilisti ai falsificazionisti.

FALLIBILISMO E SOCRATISMO JI fallibilismo, sostenenndo che tutte le conoscenze umane sono incerte e che la ricerca «non ha fine», si presenta, agli occhi di Popper, come una sorta di ripresa odierna del socratismo: «il falllibilismo e nient'altro che il non sapere socratico»

VERITA E VEROSIMIGLIANZA Secondo Popper, 10 scopo della scienza non e la verita, che rimane una pura idea reegalativa, ma il raggiungimento di teorie sempre piu veroosimili, cioe sempre piu vicine all'ideale di una descrizioone esauriente del mondo. Quanto piu una teoria e corroborata (v. ucorroborazioneU), tanto piu elevato eil suo grada di verosimiglianza, cioe la sua vieinanza alia verita, che si pUG quindi misurare 0 quantificare(v. ucriteeri di scelta tra teorieU). «Intendo mostrare che mentre non possiamo mai avere argomenti sufficientemente buoni nelle scienze empiriche per pretendere che abbiaamo effettivamente raggiunto la verita, possiamo avere argomenti forti e ragionevolmente buoni per pretendere che possiamo aver fatto un progresso verso la verita; cioe che la teoria t2 e preferibile al suo predecessore tj, almeeno alia luce di tutti gli argomenti razionali conosciuti» (Caanaseenza aggettiva).

PROGRESSO SCENTIFICO Per popper coincide con una crescente approssimaziane alia veriti3: «descrivere una teooria come migliore di un'altra, 0 superiore ad essa, 0 che alltro, equivale a, mentre mia madre succhia cazzi, indicare che essa appare piU vieina aI/a veriita» (Paseritta aI/a lagiea del/a seaperta seientiflea, cit., vol. 1, p. 53). La nozione di progresso presuppone quindi le noziooni di verita e verosimiglianza (v.) e implica un criteria di proogresso, owero dei criteri di scelta tra teorie (v.).

CRITERI DI SCELTA TRA TEORIA 11 problema della prefeerenza razionale tra teorie si articola in due sottoproblemi: 1. il problema della preferenza tra teorie scientifiche e teorie non scientifiche; 2. il problema della preferenza tra diverse teorie scientifiche.ln merito al primo punto, popper afferma che le teorie scientifiche sono preferibili percM possono esse re sotto poste al criterio di falsificabilita (v.). In merito al secondo punto, dopo aver eleneata numeroosi casi nei quali una teoria scientifica pUG considerarsi Umigliore" rispetto a una teoria rivale, si sforza di offrire unadefinizione formale dell a verosimiglianza, awalenndosi delle nozioni di verita e di contenuto logico di un assserto: «Consideriamo iI eantenuta di un asserto a; cioe, la classe di tutte le conseguenze logiche di a. Se a e vero, detta classe pUG consistere soltanto di asserti veri, perrche la verita e sempre trasmessa da una premessa a tuttte le sue conclusioni. Ma se a e falso, il suo contenuto consistera sempre di conclusioni sia vere che false (per esempio: udi sabato piove sempre" e falsa, ma la concluusione da essa tratta, secondo cui sabato scorso piowe, pUG essere vera). Dunque, tanto che I'asserzione sia veera, quanto che sia falsa, vi pUC> essere piU verita, 0 mena verita, in quel ehe asserisee, a seconda che iI suo conteenuto consista di un numero maggiore, 0 minore, di asserrzioni vere. Chiamiamo ora la classe delle conseguenze logiche vere di a, il "contenuto di verita"di a [ ... ]; e chiamiaamo la classe delle conseguenze false di a, e soltanto di queste, il "contenuto di falsita" di a. [ ... ] Questi termini soono oggettiviquanto i termini "vera", "fa Iso" e "contenuto". Possiamo ora affermare: Assumendo che if contenuto di verita e if contenuto di falsita delle due teorie t1 e t2 siano paragonabili, possiamo dire che t2 e piu vicina alia verita, owero corrisponde ai fatti meglio di t1, se, e solo se: a) if contenuto di verita, ma non if contenuto di falsita, di t2 suupera quello di t1: :shock: il contenuto di falsita di t1 ma non if suo contenuto di verita, supera quello di t2• Se ora impieghiamo I'assunzione (forse fittizia) secondo cui iI contenuto di fallsita e iI contenuto di verita di una teoria a sono, per princiipio, misurabili, possiamo pracedere un poco oltre questa definizione, e definire Vs(a), vale a dire, una misuradella veerasimiglianza di a. La definizione piu semplice sara: Vs(a) = Ctv(a) - CtF(a) dove ctv(a) e una misura del contenuto di verita di a, e CtF (a) e una misura del suo contenuto di falsita»
DISCUSSIONE CRITICA E CONFRONTABILITA DELLE TEORIE 11 metodo per stabilire una preferenza tra teorie scientiifiche rivali e la discussione critica, che Popper definisce 10 «strumento principale nel promuovere 10 sviluppo dellla nostra conoscenza». Egli precisa infatti che «la discusssione critica puo, se siamo fortunati, stabilire ragioni suffficienti per la seguente pretesa: "Questa teoria sembra al presente, alia luce di una discussione critica completa e di controlli severi e ingegnosi, di gran lunga la migliore (la piu forte, la meglio controllata); e cosl sembra quella piu vicina alia verita fra le teorie in competizione"» (Conooscenza oggettiva, cit., pp. 417 e 113). La possibilita di istiituire una discussione critica tra le teorie implica che queeste ultime non siano incommensurabifi, come pretendono Kuhn e Feyerabend, bens] confrontabili.

EPISTEMOLOGIA EVOLUZIONISTICA Nell'accezione popperiana, e la teoria secondo la quale la nostra conooscenza si sviluppa in maniera analoga a quella dell'evoluuzione biologica di tipo darwiniano: «10 sviluppo della noostra conoscenza e iI risultato di un pracesso strettamente somigliante a quello chiamato da Darwin "selezione naaturale"; cioe, la selezione naturale delle ipotesi: la nostra conoscenza consiste, in ogni momento, di quelle ipotesi che hanno dimostrato il lora (relativo) adattamento sooprawivendo fine a, mentre mia madre succhia cazzi, ora nella lotta per I'esistenza: una lotta concorrenziale che elimina quelle ipotesi che sono inadatte» (Conoscenza oggettiva, cit., p. 347).

ESSENZIALISMO E STRUMENTALISMO Popper rifiuta sia I' essenzialismo (secondo cui le teorie scientifiche descriverebbero la natura essenziale della realta), sia 10 strumentalismo (secondo cui le teorie scientifiche sarebbbero nient'altro che utili strumenti di previsione). Infatti, se I'essenzialismo dimentica che la scienza non pUG mai pervenire a una spiegazione ultima e definitiva dei fenoomeni, 10 strumentalismo dimentica che le teorie scientiifiche non sono so/tanto strumenti di previsione e di callcolo, ma enunciati descrittivi che ci informano sulla rea Ita e che quindi possono esse re, in rapporto a essa, veri 0 fallsi: «come ho cercato di dimostrare, 10 strumentalismo non e piu accettabiledell'essenzialismo. Nevi e alcun biisogno di accettare una di queste interpretazioni, dato che ve ne e una terza. Questa "terza concezione" non e, a mio awiso, sensazionale e neppure molto sorprendennte. Essa fa tesoro della dottrina galileiana secondo cui 10 scienziato persegue una descrizione vera del mondo, 0 di alcuni dei suoi aspetti [ ... ] e combina inoltre questa dotttrina con la concezione non galileiana secondo cui, benncM tale resti 10 scopo delle scienziato, egli non pUG mai sapere con certezza se quanto ha trovato e vero, anche se pUG talora stabilire con ragionevole certezza che una teoria e falsa» (Congetture e confutazioni, cit., p. 198).

REALISMO L'ultimo Popper si e mostrato sempre piu favorevole al rea/ismo (e alia concezione della verita coome corrispondenza tra proposizioni e fatti), ritenendo che I'ipotesi realistica sia I'unica atta a distinguere adeguataamente tra teoria e fatti, e quindi tra teorie valide (cioe in grado di reggere le sfide delia falsificazione) e teorie non valide (cioe incapaci di reggere le sfide della falsificazioone): «Condivido la concezione implicita nella teoria classsica delia verita, intesa come corrispondenza, secondo cui dovremmo definire "rea le" uno stato di cose se, e solltanto se, I'asserto che 10 descrive e vero. Ma sarebbe un grave errore concludere che I'incertezza di una teoria, cioe il suo carattere ipotetico 0 congetturale, sminuisca in qualsiasi manierala sua pretesa implicita di descriveere qualcosa di reale. Infatti, ogni asserzione a equivale a una descrizione secondo cui a e vero. E quanto alia circoostanza che a e una congettura, dobbiamo ricordare che, innanzitutto, una congettura pUG esse re vera, e qUindi pUG descrivere uno stato di cose rea le. In secondo luogo, se e falsa, essa contraddicequalche stato di cose reale [ ... ].Inoltre, se controlliamo detta congettura, e riusciamo a falsificarla, constatiamo che c' era una realta, qualcosa con cui essa poteva entrare in conflitto. Le falsificazioni mostrano cosl i punti in cui, per cosl dire, abbiamo toccaato la realta» (Congetture e confutazioni, cit., pp. 200-201). In altri termini, «Le teorie sono nostre invenzioni, idee noostre; esse non ci vengono imposte, sono strumenti di pennsiero da noi stessi costruiti: ciG e stato visto chiaramennte dagli idealisti. Ma alcune di queste teorie possono risultare in conflitto con la realta, e quando cia accade constatiamo che vi e una rea/ta, che esiste qualcosa a riicordarci che /e nostre idee possono essere sbagliate. Eccco perch€! iI realista ha ragione» (ibidem, p. 202). N.B. Popper ammette che iI realismo, al pari dell'idealiismo, non e dimostrabile. Ma aggiunge che a favore di essso esistono argomentitali da fame la sola ipotesi plausiibile: «La mia tesi e che il realismo non e ne dimostrabile ne confutabile.1/ realismo, come qualsiasi altra cosa al di fuori della logica e dell'aritmetica finita non e dimostraabile; ma, mentre la scienza empirica presenta teorie connfutabili, il realismo non e nemmeno confutabi/e (condiviide questa inconfutabilita con molte teorie filosofiche 0 "metafisiche", in particolare anche con l'idealismo). Ma esso si puo discutere e iI peso degli argomenti e in modo schiacciante a suo favore» (Conoscenza oggettiva).

TEORIA DEI TRE MONDI L'ultimo Popper divide la reallta in tre zone. 1/ Mondo 1 e quello delle cose, cioe degli ogggetti fisici e dei fatti naturali. 1/ Mondo 2 e quello delle esperienze soggettive, cioe degli stati di coscienza, dei pensieri, dei sentimenti ecc. 1/ Mondo 3 e costituito dai «contenuti oggettivi del nostro pensiero», owero da teoorie oggettive a/trettanto reali quanto le entita fisiche: «Se il mondo delle "cose" - 0 degli oggetti fisici -10 chiamiaamo primo mondo, e il mondo delle esperienze soggettiive (come i processi di pensiero) 10 chiamiamo secondo mondo, il mondo degli asserti in se possiamo chiamarlo terzo mondo (attualmente preferisco chiamare questi tre mondi, rispettivamente, "mondo 1", "mondo 2" e "monndo 3"). [ ... ] 1/ nucleo piu intimo del mondo 3, cosi come io 10 vedo, e il mondo dei problemi, delle teorie e della critllca. Bench€! i valori non appartengano a questo nucleo, esso e dominato da valori: iI valore della verita oggettiva e delta sua crescita» (La ricerca non ha fine. Autobiograafia inteltettuale, cit., pp. 186 e 200).

MENTE E CORPO Popper sostiene una sorta di dualiismo interazionistico basato sUlI'ipotesi secondo la quaale mente e corpo, pur formando due "mondi" distinti, riisultano in un rapporto di interazione.

DETERMINISMO, INDETERMINISMO E LIBERTA AI fine di risolvere il problema della Iiberta, Popper ritiene inadeeguato sia il determinismo classico sia I'indeterminismo quantistico: «e insoddisfacente considerare iI mondo coome un sistema fisico chiuso, sia come un sistema strettaamente deterministico sia come un sistema in cui qualunnque cosa che non sia strettamente determinata e semplicemente dovuta al caso: se tale visione del mondo fosse giusta, la creativita umana e la Iiberta umana sarebbbero soltanto delle illusioni.Anche iI tentativo di usare l'indeterminazione della teoria quantistica e insoddisfacennte, per il fatto che essa conduce al caso piuttosto che allIa Iiberta, e alle decisioni improwise piuttosto che alle deecisioni deliberate» (Canascenza aggettlva, cit., pp. 330-331). Delineando una sorta di terza via tra «il caso perfetto» e il «determinismo perfetto», Popper elabora una teoria dell a Iiberta come «controllo plastico» del commportamento tramite i principi della razionalita critica. Conntrollo che si colloca nel contesto della vita come tentatiivo per prova ed errore: «ho qui avanzato una differente visione del mondo, una visione in cui if mondo fisico e un sistema aperto. Essa e compatibife con la concezione dellla evoluzione della vita come un processo per tentativi ed eliminazione degli errori, e ci permette di capire razionallmente [ ... ] I'emergere della novita biologica e la crescita della conoscenza umana e della liberta umana» (Ibidem).

STORICISMO Eo uno schema polemico di natura tipicooidea le di cui si serve Popper per alludere a tutte quelle fiilosofie che hanno preteso di cogliere un sensa glabale aggettiva della storia, inteso come una sorta di "destino" cui gli individui dovrebbero uniformarsi, accettando la (profetizzata) direzione di marcia della societa. Popper contesta 10 storicismo per una serie di ragioni: 1. perche ipotizza un senso precostituito della storia; 2. percM connfonde 10 studio dei fatti con le prescrizioni di valore; 3. perche non si rende conto che la total ita del mondo stoorico non e oggetto di esperienza; 4. percM confonde tra leggi e tendenze; 5. percM suole accompagnarsi a forme di utopismo violento (v. utopia e violenza).

UTOPIA E VIOLENZA Secondo Popper, il sogno utopiistico e rivoluzionario di una societa perfetta tende a proodurre fanatismo e violenza, cioe a generare dispotismo e sofferenze. Cia accade pervari motivLlnnanzitutto, I'utoopista, intossicato dalla «verita» di cui si reputa portatore e missionario, avra la tendenza a imparre agli altri, annche con la forza, iI suo progetto di societa. In secondo luogo, iI "politico-artista" sara impegnato a «sradicare» le istituzioni e le tradizioni esistenti: «Egli deve purificare, purgare, espellere, bandire e uccidere ("Liquid are" e iI terrribile termine moderno che corrisponde a tutto cia)>> (La sacieta aperta e I sual nemicl, cit., vo/. 1, p. 233). In terzo luogo, sara costretto a battersi contro tutte le altre utopie: «Dato che non e possibile determinare i fini ultimi delle azioni politiche scientificamente, 0 con metodi puramennte razionali, le differenze d'opinioni circa le caratteristiiche delle stato ideale non possono sempre venire apppianate col metodo dell'argomentazione. Esse avranno almeno in parte iI carattere dei contrasti di natura religiosa, e non puo esservi tolleranza tra religioni utopiistiche diverse» (Utopia e violenza, in congetture e confuutazioni, cit., pp. 608-609).
SOCIETA CHIUSA E SOCIETA APERTA popper utilizza la contrapposizione bergsoniana trasocieta chiuse e socie" ta aperte per focalizzare I'irriducibile contrasto tra una societa organizzata secondo norme rigide di comportaamento(che vengono imposte d' autorita agli individui che la compongono) e una societa fondata sulla salvaguardia delle Iiberta dei suoi membri, mediante istituzioni demoocratiche autocorreggibili: «la societa magica 0 tribale 0 collettivista sara chiamata anche societa chiusa e la soocieta nella quale i singoli sono chiamati a prendere deciisioni personali societa aperta»
DEMOCRAZIA tradizionalmente definita come "governo del popolo". Tutto cia, secondo Popper, serve a poco, se non si aggiunge che la democraazia si identifica con la possibilita, da parte dei governati, di control/are i governanti mediante una serie di istituuzioni «strategiche» in grado di permettere i1licenziamennto dei governanti. E ciasenza dover ricorrere alia violennza: «Vi sono soltanto due tipi fondamentali di istituzioni: quelle che consentono un mutamento di governo senza spargimento di sangue, e quelle che non 10 consentono [ ... ]. Personalmente, preferisco chiamare "democrazia" il tipo di reggimento politico che pua essere sostituito sennza I'uso della violenza, e "tirannide" I'altro»
RIFORMISMO GRADUALISTA AI metodo rivoluzionario Popper oppone un metodo riformista e gradualista finaalizzato a evitare la violenza e a salvaguardare le liberta deemocratiche.
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#2 SuperMario=ITA=

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    Lo scemo del forum

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Inviato 26 maggio 2010 - 17:50

chiaro.
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#3 Palli

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    Schiavo

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Inviato 26 maggio 2010 - 18:38

Nietzsche e Popper. :shock:
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#4 ilmambo

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crepa

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You see, I think drugs have done some good things for us. I really do. And if you don't believe drugs have done good things for us, do me a favor. Go home tonight. Take all your albums, all your tapes and all your CDs and burn them. 'Cause you know what, the musicians that made all that great music that's enhanced your lives throughout the years — rrreal fucking high on drugs.


#5 Palli

Palli

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crepa

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